QI GONG 气功
“Gli esseri umani seguono la Via della Terra; la Terra segue la Via del Cielo; il Cielo è regolato dal Dao; il Dao segue la Natura”.
Nel Taoismo seguire la Via della Natura significa migliorare la qualità di vita per assicurarsi una lunga vita in salute. Per far ciò i taoisti crearono una serie di esercizi le cui radici attingono alla medicina tradizionale cinese e alla filosofia taoista.
Nel Huangdi NeiJing SuWen (Canone di medicina interna dell’Imperatore Giallo), risalente al periodo degli Stati Combattenti (453-221 a.C.), vengono descritti specifici esercizi di lunga vita. Ma diverse tecniche di respirazione sono addirittura di molto antecedenti a quel periodo.
Ciò che distingue il Qi Gong da tutte le altre forme di esercizio fisico è la presenza della consapevolezza: occorre che la mente sia profondamente coinvolta in quello che si fa. Il Maestro guida gli esercizi e il respiro, ma la consapevolezza è una conquista individuale che avviene solo con la pratica e la perseveranza.
Il Qi Gong, come il Taiji di Wudang, comprende esercizi particolari di respirazione: Tu Na (吐纳), Dao Yin (导引), Cai Bu (采补) e Hun Yuan (混元).
Gi esercizi di Qi Gong infatti aumentano il Qi (energia interna) eliminando blocchi e tensioni, regolano la respirazione e rafforzano gli organi interni e il fisico, agendo positivamente sul sistema nervoso. La pratica del Qi Gong inoltre aiuta a mantenere un Cuore vuoto: se il Cuore è libero da preoccupazioni, pensieri, emozioni, esso sarà sereno e calmo. Ecco perché per i taoisti è fondamentale l’arte del Wu Wei(无为), dell’agire e “non agire”, dell’ imparare e “non sapere”. Solo avendo un Cuore vuoto e libero, si potrà seguire il corso naturale degli eventi e del Dao.
NEI DAN 内丹
内(Nei) significa interno. 丹(Dan) è il cinabro, un minerale composto da zolfo e mercurio.
Il cinabro, minerale tossico e considerato impuro, veniva usato dagli alchimisti nella pratica della trasmutazione dei metalli vili, con il fine ultimo di ricavarne l’oro, metallo puro e perfetto. Questa pratica in realtà nascondeva qualcosa di più sottile e impercettibile: tutti gli anni che l’alchimista trascorreva alla ricerca dell’oro, in realtà erano un lavoro su sé stesso. Lo spirito si ripuliva dalle imperfezioni terrene per raggiungere la purezza e la perfezione.
In Cina i taoisti praticavano l’alchimia per divenire immortali, attraverso due metodologie:
– la prima consisteva nell’uso di sostanze vegetali, animali, minerali per ottenere pillole e rimedi di lunga vita;
– la seconda era basata su pratiche di respirazione e circolazione del Qi, in cui il corpo era considerato l’alambicco alchemico nel quale la trasmutazione doveva aver luogo.
L’alchimia, essendo un’arte sacra ed estremamente pericolosa per chi non avesse seguito un maestro, veniva dai taoisti trasmessa in segreto.
Queste pratiche esistono tutt’ora e le ritroviamo negli esercizi di Qi Gong, di meditazione e Nei Dan, in cui la trasmutazione è il processo di trasformare il Jing (精Essenza) in Qi (气Energia); il Qi in Shen (神Spirito);e lo Shen in Xu (虚Vuoto).
Vuoto che significa unire l’anima all’anima dell’Universo, al Dao.
Per arrivare a ciò, nella meditazione (Zuo Chan坐禅) ci sono vari stadi di pratica.
Il primo passo è quello di correggere il corpo e la respirazione in modo che si possa restare nella stessa posizione di meditazione per un lungo periodo di tempo. I passi successivi sono molto complessi e insegnano, ad esempio, a chiudere le “nove porte dell’Illuminazione”, ad aprire in maniera naturale i meridiani energetici, a percepire i tre livelli di energia.
“Raccogli le essenze del Cielo Anteriore nei tre Cancelli (tre Dan Tian), così che la medicina salga al Dan Tian superiore, per poi discendere lungo il Dan Tian medio ed entrare alla fine nel Dan Tian inferiore. Ma per acquisire il vero piombo e mercurio, avrai bisogno di acqua e fuoco, ma se non c’è Wu e Qi, l’Elisir non potrà essere compiuto.”
Zhang San Feng